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Antonella Napoli
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L'ipocondria. Alcuni approcci per la comprensione di questo quadro. (Lic. Raúl Pérez)

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Prendersi cura del nostro corpo e le preoccupazioni ragionevoli per la salute sono comportamenti adeguati che servono per prevenire diverse malattie. E, naturalmente, quando si soffre realmente di una malattia, sono ancora più opportune, purché siano proporzionate alla malattia stessa.

Quello che succede nell'ipocondria è una preoccupazione esagerata di soffrire di malattie che non si hanno, o che, pur avendole, non giustificano tale preoccupazione. Le riflessioni sono basate su piccole sensazioni fisiche vaghe e imprecise.

Questa enorme preoccupazione genera molta angoscia e spesso porta a trascurare le diverse attività che la persona precedentemente realizzava normalmente - per es. abbandono del lavoro o disattenzione nella vita coniugale, per rimanere più concentrati sulle proprie sensazioni -.

I componenti essenziali dell'ipocondria possono essere suddivisi in tre forme di risposta:

a) Cognitive:
• preoccupazione per il proprio corpo e pensare di soffrire di varie malattie.
• rimuginazioni sui sintomi, la salute e la malattia e le sue conseguenze.
• eccessiva auto-osservazione delle funzioni del corpo e tendenza a vederli come segnali di malattia.
• maggiore attenzione alle possibili conseguenze negative, ignorando gli aspetti salutari di sé stessi e della vita.

b) Emozionali - fisiologiche:
• ansietà.
• timori non corrispondenti al pericolo reale.
• cambiamenti di umore.

c) Comportamentali:
• parlare di vari disturbi e sintomi a persone estranee.
• ricerca di informazioni da diverse fonti (enciclopedie, internet, altri malati, familiari, ecc)
• ripetute auto-osservazioni e manipolazioni di parti del corpo per vari controlli.
• aumento delle visite mediche e specialistiche, e deterioramento delle relazioni con quest'ultimi.
• diminuzione delle altre attività, in particolare quelle di buona salute e quelle che implicano responsabilità sociale o di lavoro.

La persona ipocondriaca è veramente inserita nel ruolo di malato, cioè, concentra la maggior parte della sua vita sul vissuto dell'essere malato. Anche se l'ipocondria è un disturbo indipendente dall'ansia e dalla depressione, spesso appare vicino a questi.

Questa coesistenza è spiegata da diverse ragioni. Il tono di umore negativo ci induce a concentrarsi maggiormente su noi stessi, porta a interpretare sensazioni neutre come segnale di potenziale pericolo di malattia, e diventano più catastrofiche le nostre aspettative di soffrire di una malattia e cosa significherebbe viverla. Inoltre è aumentata anche l'attenzione agli aspetti negativi della vita, comprese le malattie, e ai ricordi di malattie che altre persone hanno sofferto o sopportato in passato.

E non dobbiamo dimenticare che le proprie emozioni negative possono generare sintomi fisici (per esempio l'ansia genera palpitazioni, sudorazione, tremori ...) che possono essere visti come malattie fisiche se la loro origine è sconosciuta, o possono perfino causare problemi fisici reali (ulcere, psoriasi, cefalee muscolo-tensive, ipertensione, asma bronchiale, ecc.)

Tra i fattori che facilitano l'inizio del quadro di ipocondria, normalmente troviamo:
1) Esperienze precedenti con effetti sensibilizzanti (ad esempio la conoscenza di errori medici, parenti malati, padre ipocondriaco...) e fattori di apprendimento in relazione al proprio corpo (soprattutto costumi sociali di espressione emotiva della malattia e le reazioni ad essa, capacità ampliata di percepire le proprie reazioni interne, e problematiche nel modo di affrontare situazioni stressanti).
2) Formazione di convinzioni errate sui sintomi, la salute e la malattia. Oltre ad una attivazione selettiva agli aspetti negativi e tendenza a confermare queste credenze erronee.
3) La presenza di un incidente critico esterno (la morte di un familiare, informazioni su una malattia i cui sintomi si crede di soffrire) o interno (stato d'animo negativo) di solito attivano queste convinzioni e comportamenti indicati e così innescando i comportamenti caratteristici dell' ipocondria .

Una volta iniziata l'ipocondria, sono altri i fattori che contribuiscono alla sua conservazione, tra cui:
• continue visite a medici e specialisti, senza trovare una causa fisica al problema, e senza una spiegazione soddisfacente. C'è un gruppo di pazienti ipocondriaci che sistematicamente evitano qualsiasi consultazione o esame medico per paura di avere conferma della malattia temuta.
• l'insistente ricerca di informazioni sulle malattie provenienti da fonti diverse.
• elucubrazioni sui sintomi, la salute e la malattia e le sue conseguenze.
• comparsa di malattie reali che confermano le credenze.
• la persona concentra la maggior parte della sua vita nel vissuto dell'essere malato.
• abbandono di interesse e la mancanza di attività porta a prestare maggiore attenzione alle proprie sensazioni.
• Continua attenzione alla persona e ai suoi lamenti da parte dei conoscenti.

In medicina, questa malattia ha una scarsa accettazione e comprensione. Il rapporto medico-paziente si va deteriorando. Il paziente non è soddisfatto delle spiegazioni mediche che gli dicono che non ha nessun problemi fisico o che è un malato immaginario.

Dal punto di vista psicologico, una volta comprovato che c'è un buono stato di salute, il focus del trattamento diventa le preoccupazioni per la salute e le emozioni e i comportamenti associati. I farmaci non sono efficaci, se non nella misura in cui riducono l'ansia e scoraggiamento.

Il trattamento psicologico che più chiaramente ha dimostrato la sua efficacia è chiamato cognitivo-comportamentale. Si caratterizza dall'essere essenzialmente educativo, si insegna al paziente e ai suoi parenti, se necessario, nuovi modi di affrontare il problema e sono incoraggiati a smettere di affrontarlo come hanno fatto fino a quel momento.

Ci sono altri componenti specifici, quali il rilassamento, l'esposizione alle proprie sensazioni prevenendo le risposte di evitamento, le riconsiderazione dei sintomi, la regolazione dell'umore e dell'ansia, l'analisi degli errori nell'attribuzione, la pianificazione delle compiti e proibizioni, ecc

E, naturalmente, la floriterapia offre un'importante serie di essenze per trattare ogni aspetto di questo quadro complesso.

A prima vista, il paziente ipocondriaco colpisce fondamentalmente per essere una persona timorosa all'estremo grado per la propria salute. Tuttavia, anche se contiamo nei diversi sistemi floreali di vari rimedi per la paura, non basta solamente  equilibrare questa emozione -importante senza dubbio - ma ci sono altri problemi emozionali che sono altrettanto o più importanti della paura.

È che oltre all'utilizzo dell'essenze, la medicina floreale, ci fornisce un approccio che permette di comprendere le cause basilari della malattia e il senso di questo processo (sempre ricordando gli insegnamenti che il dottor Bach ci ha lasciato).

E questo senso può essere capito solo conoscendo a fondo le caratteristiche del paziente e la sua storia di vita.

Indubbiamente, questi pazienti sono molto ansiosi, ma concentrati su un unico tema: la propria salute. Il rapporto terapeuta-paziente, in questi casi è indispensabile, dato che, di regola non si sente capito nè dai diversi specialisti che ha frequentato, nè dalla propria famiglia. (...)
Articolo tratto da http://www.laredfloral.com liberamente tradotto da Antonella Napoli

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La floriterapia non è una terapia medica, non costituisce diagnosi e cura medica e non la sostituisce in alcun modo. Le essenze floreali non sono farmaci e non hanno alcun effetto biochimico sull'organismo, ma agiscono solo sugli stati d'animo a livello emozionale in quanto non contengono particelle attive. Tutti gli esperimenti di autocura, interruzione o di riduzione arbitraria del dosaggio di farmaci prescritti, condotti al di fuori del controllo medico, ricadono esclusivamente sotto la responsabilità di chi li effettua.
Dr.ssa Antonella Napoli, Psicologa e floriterapeuta, P.I. 001355428886 Iscrizione OPL 16607
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